FRANKENSTEIN
The plot

Un giovane capitano, Robert Walton, scrive delle lettere alla sorella Margareth. Il giovane esploratore, appena diventato ricco per l'eredità di un cugino, decide di intraprendere un viaggio nella speranza di giungere al polo e quindi circumnavigare il globo. Giunti nell'estremità dell'emisfero, la sua nave rimane intrappolata fra blocchi di ghiaccio e dopo alcuni giorni l'equipaggio scorge fra i ghiacci una figura mostruosa che, poco tempo dopo scompare.

Il giorno successivo, con stupore di tutti, un uomo su una slitta si avvicina alla nave e, dopo l'insistenza da parte dell'equipaggio, sale a bordo. Walton scrive alla sorella degli avvenimenti che si susseguono e della storia incredibile del forestiero, che si presenta come il dottor Victor Frankenstein di Ginevra.
Il dottor Frankenstein inizia il suo racconto narrando della sua infanzia in Svizzera. Vive un'infanzia felice, con genitori amorevoli, studiando con impegno, leggendo con passione le opere di antichi autori come Paracelso, Cornelio Agrippa e Alberto Magno e trascorrendo il tempo con gli amici.
L'esistenza di Frankenstein viene sconvolta dalla morte della madre.
Caduto in un trauma psicologico, Frankenstein studia coltivando segretamente un sogno impossibile per chiunque: la creazione di un essere umano più intelligente, dotato di salute perfetta e lunga vita.
Quindi si reca all'università di Ingolstadt, in Germania, per elevarsi culturalmente. Frankenstein decide di dedicarsi alla filosofia naturale, che gli era sempre stata invisa. Si presenta quindi ai professori Krempe e Waldman, che in modo diverso lo spingono a uno studio appassionato della materia fino a che, nel giro di due anni, Frankenstein diventa il più profondo conoscitore della filosofia naturale in tutta l'università. Assimilate conoscenze mediche insperate, il giovane Frankenstein si reca nottetempo nei cimiteri, dove apre le tombe e studia la decomposizione e il percorso degenerativo dei cadaveri, acquisendo così la conoscenza che gli permetterà di generare una creatura vivente (l'intenzione era di dare vita a un essere umano) da materia inanimata. La creatura però, appena resuscitata, appare deforme e sgraziata alla vista, dotata di una forza fisica smisurata e fugge nella notte, portando con sé il diario personale del suo creatore, che, colmo di disgusto, l’ha abbandonata al suo destino.
Terminati gli studi medici, Frankenstein rientra a Ginevra, ma la creatura ritorna in segreto e uccide William, suo fratello minore, facendo ricadere i sospetti su Justine Moritz, la governante della famiglia Frankenstein che, una volta rinchiusa in prigione, morirà impiccata dopo essere stata giudicata colpevole dal tribunale.
Durante una breve vacanza distensiva lungo i passi sul confine con la Francia, il giovane scienziato incontra il mostro, che confessa il suo crimine e gli racconta di averlo seguito grazie alle indicazioni del diario, imparando la lingua francese, osservando di nascosto la famiglia di De Lacey, un ricco francese caduto in disgrazia e ritiratosi a Ingolstadt. Questa famiglia si dedicava all’agricoltura e all’allevamento. Il mostro li aiutava e li osservava in segreto, recando loro di notte legna per l'inverno e ortaggi nei periodi di magra. Quando però aveva deciso di mostrarsi a loro, essi lo avevano scacciato violentemente, disgustati dal suo aspetto esteriore, dandosi immediatamente alla fuga.
Esso fa al suo creatore una richiesta insolita: la creazione di una donna come lui, con la promessa di ritirarsi nelle terre sconosciute dell’America del Sud. In un primo momento, Victor Frankenstein accetta, decidendo di recarsi in Gran Bretagna, con lo scopo di sviluppare le proprie conoscenze, sempre insieme a Harry Clerval. La creatura, in segreto, continua a seguirlo.
Ritiratosi su di un'isola delle Orcadi, il giovane crea un altro mostro, di genere femminile, ma in seguito lo getta via, ancora prima di dargli vita. Scoperto dal mostro, Frankenstein tenta la fuga ma, approdato in Irlanda a seguito di un burrascoso viaggio, viene arrestato con l'accusa dell'omicidio di Clerval, ucciso in realtà dal mostro.
Dopo essere stato rilasciato grazie all'aiuto del magistrato locale (che lo ritiene innocente), Frankenstein torna in Svizzera accompagnato dal padre e decide di sposare la sua amata Elizabeth.
Il mostro però colpisce ancora, uccidendo Elizabeth proprio la notte delle nozze, come aveva preannunciato. La tragedia di Frankestein non finisce: infatti il padre dopo la notizia della morte della nipote, che amava come una figlia, muore di un colpo apoplettico. Victor decide quindi di vendicarsi del mostro, seguendo le sue tracce per il mondo, dalla Svizzera al Mediterraneo, dalle steppe russe fino al Polo Nord, dove incontra l'equipaggio del capitano Robert Walton. Qui finisce il racconto di Frankenstein.
Walton scrive un'altra lettera alla sorella, in cui le racconta della morte dell'amico e di come egli gli avesse chiesto di continuare la sua impresa di uccidere il mostro. Il "Demone" - come lo chiamava Frankenstein - è piegato e piangente sul corpo del suo creatore e, appena Walton l'accusa dell'assassinio di persone innocenti, il mostro (desideroso solo della morte) gli risponde che il suo odio e la sua malvagità sono state condizionate dal disprezzo e dalla rabbia che tutti gli uomini gli hanno rivolto senza un vero motivo, ma solo per le sue sembianze. Abbandona quindi la nave, decidendo di darsi la morte nell'estremità del polo.




FRANKENSTEIN
A commentary

Mary Shelley è stata sicuramente influenzata dal filosofo francese  Rousseau, dal quale proviene l'idea di una condizione d'innocenza in cui vive la creatura prima di essere corrotta dalla società e dalle persone. L’odio che il mostro prova nei confronti dell’umanità, e che scatena in lui sete di morte e violenza, è provocato dal disprezzo che gli esseri umani nutrono nei suoi confronti. Per la prima volta un romanzo gotico analizza un problema di natura morale, l’uso improprio e deviato della scienza. Come un novello Prometeo (sottotitolo dell’opera), Frankenstein ritiene di poter manipolare la natura, ma la sua stessa creazione sfugge ben presto al suo controllo.

Forte è inoltre l'influenza del padre, il filosofo William Godwin che nelle sue opere sottolinea come istituzioni quali il governo, la legge o il matrimonio, seppur positive, tendano a esercitare forze dispotiche sulla vita della gente. Egli aspira a un nuovo ordine sociale basato sulla benevolenza universale.

Altra influenza nell'opera di Mary Shelley è quella della Ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, che Mary e la sorellastra Claire avevano la fortuna di sentir recitare dal vivo nella casa paterna. Come il marinaio, Walton parte per la terra "of mist and snow", ma assicura la sorella che non ucciderà nessun albatross. L'intento della narrazione di Victor è quello di dissuadere Walton dalle sue pericolose ambizioni: "learn my miseries, and do not seek to increase your own” e cita anche direttamente una stanza dell'Ancient Mariner (pag 60):
« Like one who on a lonesome road
"Doth walk in fear and dread,
And having once torned round walks on,
And turns no more his head;
Because he knows, a frightful fiend (demonio)
Doth close behind him tread" (passo) »
Da qui si instaura l'inesorabile tema dell'inseguimento tra creatore e creatura che prosegue nel resto della trama.
Anche il Don Chisciotte, libro che Mary leggeva durante la vacanza sulle Alpi, fa sentire la sua influenza: sia Don Chisciotte che Frankenstein partono con l'intenzione di aiutare i loro simili ma giungono pian piano a un tragico personale epilogo.
In ogni caso Mary Shelley non sembra “rubare” elementi specifici di altri autori, ma piuttosto sembra sfruttare le sue numerose conoscenze letterarie.